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Autopsia Giudiziaria e Autopsia a fini Identificativi

dnA dENTAL fINGERPRINT mercoledì 24 agosto 2016 - Dental Team D.V.I. Italia

L’autopsia giudiziaria ha l’obiettivo principale di individuare le possibile cause del decesso. L’autopsia a fini identificativi ha il principale obiettivo di attribuzione personale del soggetto attraverso l’individuazione del suo profilo biologico. Questo si raggiunge con la puntuale raccolta delle impronte digitali (quando possibile), DNA (quando possibile) e dei dati dentali, associato ad eventuali informazioni secondarie ugualmente individualizzanti, quali tatuaggi, cicatrici, protesi, gioielli e piercing indossati dal soggetto.

L’autopsia giudiziaria si completa – quando opportuno – con analisi tossicologiche, microbiologiche, istologiche e radiologiche. L’autopsia a fini identificativi si completa attraverso il processo di comparazione critica delle informazione raccolte (cosiddetti dati PM Post Mortem) con le informazioni dei soggetti scomparsi (cosiddetti dati AM Ante Mortem) raccolte dalla PG ma ricodificate dal medico legale e dall’odontoiatra. In altre parole le impronte digitali, il profilo genetico e le informazioni dentali devono essere comparate con le informazioni dei profili dei soggetti scomparsi, partendo dall’esclusione, proseguendo con la compatibilità, per poi giungere alla corrispondenza. Senza la comparazione dei dati PM con quelli AM non si potrà mai giungere ad una identificazione positiva, per cui la sola fase autoptica rappresenta un processo incompleto che contribuirà solo ad aumentare il numero dei cosiddetti “corpi senza nome”.